MONASTERO SAN GIUSEPPE
Via Roma 11 62010 POLLENZA (MC)
La presenza delle Sorelle Povere di s. Chiara a Pollenza risale alla
fine del 1200 o all’inizio del 1300, secondo la tradizione raccolta
in un manoscritto conservato nel nostro archivio. Il monastero col nome
di "Santa Maria Maddalena" sorse vicino alla chiesa di s. Biagio.
É stato conservato dalla tradizione un particolare del
quale spesso facciamo memoria come espressione che fin dall’inizio descrive
il "volto dell’accoglienza" caratteristico della nostra fraternità:
«Dal popolo le monache erano chiamate le "Suore della scodella",
perché sopra la porta dell’antico parlatorio apparivano alcuni segni,
[...] raffiguranti varie scodelle, per indicare la loro benevolenza
verso i poveri del paese».
Il 30 agosto 1556 le sorelle si trasferirono
nell’attuale sede, grazie al nobile Giovanni Greco che lasciò in eredità
la sua villa a condizione che una volta trasformata in monastero avesse
la chiesa annessa dedicata a s. Giuseppe.
I lavori di adattamento
si svolsero in breve; nel 1562 anche la costruzione della chiesa fu
terminata.
Il 4 maggio 1648 venne portato a Pollenza dalle catacombe
di s. Ponziano il corpo di s. Giacinto martire, donato dal Card. C.
Pampiani alla fraternità dove vivevano due sue sorelle.
Racconta
una tradizione che i due muli che trainavano il carro con il corpo del
giovane soldato romano, giunti presso il monastero si fermarono, inginocchiandosi
davanti al portone. L’urna è conservata nel coro interno, in attesa
di essere traslata sotto l’altare laterale della chiesa.
La
rivoluzione francese portò un forte ridimensionamento della vita religiosa.
Il 14-7-1810 le sorelle dovettero lasciare il monastero che fu trasformato
in caserma per i soldati di G. Murat.
Vi ritornarono nel 1822; ad
esse si aggiunsero, nel 1824, le Clarisse di s. Agnese di Tolentino.
Nel 1866 le leggi di soppressione del 1860 furono estese agli ordini
religiosi non possidenti e solo l’istituzione di un educandato femminile
permise al monastero di sopravvivere. Nello stesso anno anche le Clarisse
di s. Palazia di Ancona si trasferirono a Pollenza. La presenza dell’educandato
che aveva avuto un ruolo determinante durante la soppressione, non corrispondeva
però allo stile di vita contemplativo delle Clarisse.
Fu pertanto
chiuso nel 1937, così come ebbero termine altre attività (una "scuola
di lavoro" e l’accoglienza delle orfane), alle quali la fraternità si
era dovuta adattare. Nel 1942 furono accolte le nuove Costituzioni.
Tale fase di rinnovamento venne seguita dai Vescovi della diocesi
e dai Frati Minori. Una particolare cura paterna ebbe per le sorelle
il Card. Fernando Cento che donò loro il sostegno spirituale e materiale.
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